Oggi mi sento un po’ stanco, la mia energia è bassa. Può sembrare una cosa da poco, ma è una sensazione che ho da qualche giorno e che mi sta spingendo ad ascoltarmi di più. Io sono molto abituato a “sentire” ciò di cui il mio corpo ha bisogno, ma ci sono momenti in cui ognuno di noi mette il pilota automatico per comportarsi come siamo abituati a fare di solito. Oggi mi sono reso conto che stavo facendo esattamente questo.
Se ad esempio siamo molto sportivi, siamo abituati a trattenere il dolore e la fatica diventa qualcosa che ci fa stare meglio, che riesce a darci ulteriori energie positive. Ma non è sempre così.
Dobbiamo essere bravi a capire quando possiamo fare uno sforzo in più e quando invece è tempo di fare una pausa, di riposarsi e dedicare un po’ di tempo al recupero di tutte le nostre energie.
In questi giorni mi trovo in montagna, in uno dei luoghi in cui mi sento più a mio agio e soprattutto uno dei contesti in cui ho la possibilità di stare davvero a contatto con la natura. Quando sono in questi luoghi, mi piace viverli in un certo modo, molto attivamente, facendo attività fisica per rigenerarmi. Ma non questa volta. La sensazione che ho è di essere davvero scarico.
Mi sono chiesto perché.
La risposta è semplice: sono stanco e ho sottovalutato tutti gli sforzi fatti negli ultimi mesi. Fermandomi un attimo a pensare ho focalizzato i momenti difficili che ho dovuto affrontare dall’inizio di questo 2020:
- Gennaio: un mese intenso dedicato all’organizzazione di un evento internazionale;
- Febbraio: ho subito un intervento al ginocchio che mi ha costretto a stare fermo per un po’;
- Marzo: inizio del lockdown e in contemporanea inizio delle mie sedute di fisioterapia e riabilitazione;
- Aprile: continuando la fisioterapia, ho ricominciato ad allenarmi in tempi decisamente più brevi rispetto alle previsioni, ma sentivo di farcela;
- Maggio: riapertura della maggior parte delle attività, ma con numerose restrizioni e attenzioni;
- Giugno/Luglio: sviluppo di progetti e organizzazione di un nuovo evento per 500 persone L’organizzazione di eventi, in questa estate 2020 è decisamente più stressante del solito, per tutte le regole da seguire e per garantire un adeguato distanziamento sociale.
Mi sembra di aver fatto la lista della spesa, ma in tutti questi mesi, anche se non l’ho scritto, non ho mai smesso di formarmi, di studiare, di creare nuovi progetti e di procedere spedito nella mia direzione, verso gli obiettivi professionali e personali che ho.
Mi sono sentito e mi sento molto produttivo e focalizzato, ma allo stesso tempo, forse, ho sottovalutato tutta la pressione e lo stress che ho avuto durante questo periodo. Come sempre, a un certo punto, se non siamo noi stessi a deciderlo, il nostro corpo in qualche modo ci parla: ci invia dei segnali che dobbiamo imparare ad ascoltare, ad assecondare.
In questi giorni, in uno dei luoghi ameni in cui mi sento sempre bene, ho una sensazione di pesantezza, di stanchezza e ho davvero la necessità di riposarmi. Questo periodo, anche se per me è un momento di lavoro molto intenso, per quasi tutti i miei amici e conoscenti, è periodo di vacanze. Oggi sento che è ciò di cui avrei bisogno.
Ho una grande consapevolezza di me stesso e ho imparato ad ascoltarmi. Ecco perché nel tempo libero che mi lascia il lavoro, non vado a fare un’arrampicata o una passeggiata, ma semplicemente mi riposo e mi rilasso. Questo è ciò di cui ho necessità.
Non significa rinunciare al mio solito contatto con la natura, ma semplicemente viverlo in un modo diverso, forse più tranquillo, ma sempre importante, sempre unico.
Ascoltarsi significa anche questo.
Non devo essere per forza a 1000! Non devo stare sempre bene, ma saper stare anche in un momento più fiacco. Tutti noi dovremmo accettare che ci sono periodi in cui le nostra energia è più bassa. Ascoltiamo il nostro corpo, capiamo quello che ci chiede, ciò di cui abbiamo davvero bisogno e “facciamolo”!
AG | Coach