Il settore del turismo attraversa un momento complesso, unico e particolare: il mondo intero è stato costretto a fermarsi e tutti noi abbiamo dovuto cambiare le nostre abitudini. Il business del turismo ha avuto uno stop totale e per chi come me ama viaggiare, per piacere o per motivi di lavoro, è stato un colpo al cuore.
Anche le destinazioni più vicine, durante il lockdown, sono state inaccessibili. Tutte le cose che abbiamo sempre dato per scontate ad un certo punto sono sparite, siamo stati invitati a guardarci dentro e valorizzare tutto quello che madre natura ci ha dato in prestito.
Il settore turistico è stato uno dei più colpiti, ma come sempre accade in ogni fase di cambiamento, ci sono state anche note positive e opportunità. Per quanto mi riguarda anche la mia attività si è fermata, ma io non l’ho mai fatto ed ho utilizzato il tempo del lockdown per creare e sviluppare nuovi progetti e idee.
Riaprire oppure no?
Nella mia zona, il Veneto, la ripresa è stata lenta, alcune strutture hanno iniziato gradualmente a riaprire, prima nelle città, poi piano piano anche nelle località vicine al mare, in collina e in montagna, dato l’arrivo della stagione estiva. Tra le strutture c’è stato anche chi ha deciso di non aprire, per diverse ragioni: perdita economica, paura di investire per affrontare le nuove normative, ma anche paura per la sicurezza propria, dello staff e soprattutto dei clienti.
Cosa mi ha colpito in queste diverse scelte?
Tralasciando il lato economico, che è stato difficile sia per chi non ha riaperto, sia per chi ha aperto, con un flusso turistico decisamente inferiore rispetto al passato, quello a cui mi riferisco è l’approccio imprenditoriale, in certi casi assente.
La lungimiranza tipica del buon imprenditore, di solito è quella capacità non solo di guardare oltre, ma anche di ottimizzare i momenti negativi per “sviluppare”. In questo caso, sfruttare un momento di stop ha dato a tutti l’opportunità di fare qualcosa di veramente importante: fermarsi, analizzare la propria situazione e ripensare la propria attività. Questo sguardo sul proprio business e soprattutto sulle sue possibilità di sviluppo è qualcosa che io consiglio di fare periodicamente per mantenere sempre alto il livello della propria offerta, in un mercato che si evolve sempre di più e che genera nei nostri clienti nuove esigenze che è importante riuscire a soddisfare.
Perché è importante fermarsi?
Ne ho parlato diffusamente nel mio libro, Unconventional Coaching Alberghiero, uscito il 30 gennaio 2020, in tempi non sospetti, ma comunque perfetti per ottimizzare il lockdown e “agire”. Devo dire che ho ricevuto tanti feedback che mi hanno fatto molto piacere, perché hanno definito il mio libro attuale e utile per questo particolare momento storico.
Il mio intento era esattamente questo: offrire degli strumenti per analizzare la propria situazione attuale e agire per migliorare la propria attività, non solo per quanto riguarda l’accoglienza, ma anche per numerosi altri aspetti, inclusa la strategia di marketing e di promozione per ottenere il giusto posizionamento online.
Come vedo il futuro del turismo
Il mio pensiero sul futuro rimane positivo, perchè credo che oggi abbiamo tutti una grande opportunità per rinnovare ed innovare il proprio business. I cambiamenti spaventano sempre, ma spesso sono necessari per crescere. Il settore del turismo italiano ha bisogno di essere innovato: abbiamo le città e le località più belle al mondo, ma con il passare del tempo abbiamo dato per scontato che il turista scelga noi e ci siamo persi alcune attenzioni, quelle che stanno alla base dell’arte di accogliere!
Oggi abbiamo l’opportunità di rilanciare il nostro prodotto ripartendo proprio dall’arte di accogliere, mettendo in evidenza i tratti distintivi della nostra unicità e della struttura, rimettendo il turista al centro dell’attenzione.
Perché l’arte di accogliere è così importante?
Come ho scritto nel mio libro, sono convinto che una buona accoglienza contribuisca per il 60% alla buona riuscita della vacanza. Un cliente che si sente accolto e coccolato è già ben disposto mentalmente a lasciarsi andare per vivere il soggiorno che desidera.
L’emergenza Covid, quest’anno ci ha dato l’opportunità di riscoprire il mercato interno italiano, lavorando con una clientela molto esigente. Questo ci ha permesso di tracciare nuovi standard e prepararci al nuovo turismo che arriverà. Il cliente di oggi vuole scoprire il territorio, degustare il meglio dei prodotti enogastronomici che offre e riscoprire tutte le nostre tradizioni. Solo riuscendo a dare questo livello di offerta, facendo vivere ai nostri clienti il meglio del proprio paese e di tutte le sue bellezze, saremo davvero in grado di rilanciare il turismo nel nostro paese. Il rilancio riparte da noi stessi, dalla nostra unicità, dalla capacità di trasmettere i nostri tratti distintivi per far sentire il cliente a casa propria.
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